“ANDAR PER CIVETTE” Sabato 11 Marzo alle ore 21

“ANDAR PER CIVETTE” Sabato 11 Marzo alle ore 21

Ritrovo a Santhià (VC) al Cit Bar (Zona Foro Boario).

Proseguiremo con meno auto possibili.

Percorreremo le stradine e visiteremo le piccole borgate della zona alla ricerca di civette e di altri rapaci notturni che potremo incontrare.

Se siete intenzionati, comunicatemelo, così se ritardate vi aspettiamo.

Il rientro è previsto prima di mezzanotte.

Animali in difficoltà nelle zone terremotate

Cari amici,

a “Striscia la Notizia” è stata segnalata un’Associazione che si occuperebbe degli animali in difficoltà nelle zone terremotate.

Il suo sito è www.giaccheverdilombardia.it

Allego le coordinate nel caso riterreste opportuno fare un bonifico.
Grazie,

un cordialissimo saluto

Beppe e Margherita Ranghino

IBAN IT 15 K 05034 01665 0000 0000 2106
Intestato a: Associazione Giacche Verdi Lombardia Onlus
Causale: Donazione Aiuto Zone Terremotate, la ricevuta sarà detraibile ai fini fiscali art.27 L.133/99

Scoprinatura 2017 – LA VAL CHIAVENNA E LA VAL ROSEG

Lega Italiana Protez. Uccelli
Sezione di Biella-Vercelli
C/o CVS C.so Libertà 72 Vercelli

LA VAL CHIAVENNA E LA VAL ROSEG
Dal 29 Aprile al 1° Maggio 2017

1° Giorno: Biella – Vercelli – Chiavenna
Ritrovo dei Sigg. partecipanti nel luogo stabilito, sistemazione sul bus e partenza per Colico. Visita dell’antica
Abbazia Cistercense dedicata a S.ta Maria di Piona. o più esattamente, il Priorato di Piona, tipico edificio dell’arte
comacina in pietra squadrata a vista, raggiungibile anche dal lago con il battello, costituisce un raro gioiello
dell’architettura romanica lombarda.
Posta sulla penisola di Olgiasca, di fronte a Gravedona sulla punta estrema del ramo di Lecco, offre una splendida
vista panoramica sulla costa occidentale del Lario, oltre alla possibilità di assaporare la tranquillità e la pace di cui
godono i monaci cistercensi che ancora oggi vi abitano. Consacrata nel 1138 e intitolata alla Vergine, la prima
menzione del monastero cluniacense risale al 1169 con l’intitolazione a San Nicolò. Pranzo in ristorante.
Nel pomeriggio proseguimento per Chiavenna e alle 15.30 incontro con la guida e visita del centro città alla scoperta
degli angoli più suggestivi caratterizzati dalle numerose piazzette dalla tipica pavimentazione, dalle fontane e dai
portali in pietra ollare. Si proseguirà poi con la visita al “Museo del Tesoro” dove, tra gli oggetti liturgici più
significativi per l’arte e la storia della Valchiavenna, è conservato uno dei maggiori capolavori dell’oreficeria
medievale: “La Pace”, coperta di evangeliario dell’XI secolo.
La visita prosegue con il Mulino di Bottonera collocato nel vecchio quartiere artigiano di Chiavenna, è un rarissimo
esempio di architettura industriale, dove ancora oggi è viva l’atmosfera del lavoro ininterrotto dei mugnai dell’800.
Distribuito su quattro piani offre la possibilità di ammirare il pregevole lavoro di carpenteria del legno con il quale
sono costituiti i macchinari e l’intero impianto di condutture.
Al termine sistemazione in hotel nelle camere riservate, cena e pernottamento.

2° Giorno Pontresina e la Val Roseg
Dopo la prima colazione, rilascio delle camere, sistemazione sul bus e partenza per Pontresina, e passeggiata in
carrozza nella Val Roseg, valle laterale alla Val Bernina chiamata anche Valle delle Fiabe, divenuta rifugio sicuro per
molte specie di passeriformi che, avendo sconfitto la naturale paura dell’uomo, si avvicinano alla ricerca di cibo
soprattutto nella stagione invernale dove, con una manciata di semi di girasole, arrivano persino a posarsi sulla mano
di chi loro offre cibo. Pranzo in ristorante a St. Moritz.
Nel primo pomeriggio, rientro a Chiavenna e visita a due laboratori artigianali della pietra ollare e della tessitura del
lino. Dimostrazione pratica della trasformazione del lino con metodi e attrezzi antichi (gramolatura, cardatura, filatura
con fuso o filarello e tessitura), spiegazione della coltivazione e breve storia della lavorazione. La cena tipica sarà
presso un Crotto, ambiente caratteristico destinato alla maturazione del vino e dei salumi, ai piedi della montagna che
lo ha originato. Rientro in hotel, pernottamento.

3° Giorno Chiavenna – Piuro
Dopo la prima colazione, tempo per un passeggiata e alle 10.00 visita guidata di Palazzo Vertemate-Franchi,
bellissimo capolavoro rinascimentale, con ampi saloni affrescati ed intarsiati, immerso in un ambiente naturale
incantevole. Al termine trasferimento a piedi o con il bus fino alle Cascate dell’Acquafraggia per un momento di
relax nella natura.. Pranzo in hotel e nel pomeriggio visita al Parco Botanico-Archeologico “Paradiso-
Castellaccio”, dove, oltre alle varietà botaniche, è possibile osservare numerosi reperti archeologici e storici, nonché
godere di un’ottima panoramica su tutta la valle. Si prosegue poi con la Galleria dei Pompieri dove sono conservati
cimeli, attrezzature e documenti relativi all’attività dei Vigili del fuoco in Valchiavenna,.nata ufficialmente nel 1868
prosegue ai giorni nostri.
Al termine, sistemazione sul bus e partenza per il viaggio di rientro previsto in serata

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE Euro 315.00

(minimo 40 persone paganti)
Supplemento Singola Euro 15.00
Supplemento ingressi Euro 17.00

La Quota Comprende:
– Viaggio in bus Gt riservato – pedaggi e parcheggi inclusi
– Autista in camera singola
– Sistemazione in hotel 3*** a Chiavenna in camere doppie con servizi privati
– Trattamento di pensione completa dal pranzo del primo giorno al pranzo dell’ultimo giorno in hotel o Ristorante
– Bevande incluse ai pasti principali (1/4 – ½) ove previste
– Guide come da programma
– Escursione in carrozza in Val Roseg
– Assicurazione medico-bagaglio-infortunio
– Documenti di viaggio

La Quota Non Comprende:
– la Tassa di Soggiorno da pagarsi in loco – le bevande ove non specificate – eventuali ingressi non specificati – gli
extras di carattere personale – tutto quanto non espressamente indicato ne “la quota comprende”.
OPZIONE: al 20/02/17 per la prenotazione e versamento di acconto di Euro
Organizzazione Tecnica: Le Marmotte di Armonia srl – 13900 BIELLA ARMONIA S.R.L.
Sede Operativa: Corso Risorgimento n. 15/C – 13900 Biella (BI)
Sede Amministrativa: Viale delle Rimembranze, 1 – 21052 BUSTO ARSIZIO (VA)
Tel. +39 015 8496237 Fax: +39 015 8496240 – Mail: biella@lemarmotte.it Web: www.lemarmotte.it
REA 1748078 – P.IVA: 02551900125 C.F.: 01045760095 – Cap. Soc. € 10.710,00

Pranzo di Natale – LIPU

Domenica 27 Novembre

ci troveremo all’Agriturismo “Fattoria delle Rose” di Salussola fr. Vigellio per il consueto pranzo annuale seguito dalle proiezioni

Il menù 25€ (bevande comprese)

Antipasti:

Pane ai semi oleosi con il salame di cascina

La giardiniera all’antica

Sformato di zucca

Crocchette di patate e cavolfiori con salsa di bagna cauda

Riso “Otello” con la fonduta

Primi:

Agnolotti ripieni di patate e broccoletti

Risotto con salsiccia e verza

Secondo:

Arrosto di maiale all’arancia con polenta taragna

Dolce:

Bonet con zabaglione caldo

Chi avesse problemi di intolleranze alimentari o fosse vegetariano è pregato di segnalarlo almeno una settimana prima

Verrà allestito un banchetto con prodotti confezionati dalla nostra amica attivista Anna Boggio per eventuali regali natalizi

Vi aspetto numerosi.

Un affettuoso saluto

LEGGE PARCHI: SI MOBILITA ANCHE MONDO NATURA, CULTURA E SOCIETA’ CIVILE

COMUNICATO STAMPA

Si mobilita il mondo della natura e della cultura e della società civile per chiedere modifiche alla proposta di legge sui parchi in discussione da domani nell’Aula del Senato. Oltre cento esperti e docenti hanno aderito al documento delle 17 Associazioni Ambientaliste con cui viene chiesto al Governo e al Senato di modificare il testo che modifica l’attuale legge quadro sulle aree protette 394/91, un caposaldo della conservazione su cui un ormai in moltissimi chiedono grande attenzione. Il documento congiunto assume il senso di una richiesta impellente di modifiche ed integrazioni al disegno di legge sui Parchi. L’appello fu lanciato qualche mese fa da Francesco Mezzatesta (già Segretario generale Lipu) e Giorgio Boscagli (già Direttore del Parco Regionale Sirente-Velino e del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi) che hanno coordinato un gruppo di 30 esperti di natura e gestione delle aree protette. Al gruppo ha immediatamente aderito Gianluigi Ceruti primo firmatario e “padre” della Legge Quadro sulle Aree Protette.

Al “documento appello” del Gruppo dei 30 hanno poi anche aderito associazioni quali il Comitato per la Bellezza presieduto da Vittorio Emiliani, Appennino Ecosistema di cui è Presidente Bruno Petriccione, la Società Italiana Storia della Fauna presieduta da Corradino Guacci.

Al gruppo dei 30 esperti si sono aggiunte le firme pervenute dal mondo accademico, tra queste Franco Pedrotti (Professore emerito dell’Università di Camerino e già Presidente della Società Botanica Italiana), Sandro Lovari (Professore Ordinario di Etologia dell’Università di Siena), Carlo Alberto Graziani (Ordinario di Diritto Privato Università di Macerata e già Presidente del Parco Nazionale di Monti Sibillini), Sandro Pignatti (Docente emerito Università di Roma “La Sapienza” e Accademico dei Lincei), Anna Marson (Professore Ordinario di Pianificazione del territorio Uni. IUAV – Venezia e già assessore Urbanistica Regione Toscana), Carlo Ferrari (Docente Gestione Aree Protette all’Università di Bologna), Luigi Piccioni (Docente di Storia Economica Università della Calabria), Giampiero di Plinio (Professore Ordinario di Diritto Pubblico, Direttore del Dottorato in Scienze Giuridiche, Università G. D’Annunzio), Gianfranco Pirone (già Ordinario di Botanica Sistematica Università di L’Aquila), Bernardino Ragni (Zoologo, Università degli Studi di Perugia, promotore della filosofia-progetto Wildlife Economy-Nuovo Paleolitico)

Tanti gli esperti nel Gruppo dei 30, molti dei quali protagonisti della fase del difficile avvio delle aree protette nel nostro Paese: Fabio Vallarola, (Direttore Area Marina Protetta Torre del Cerrano già Direttore del Parco Nazionale del Pollino), Giuseppe Rossi (già Presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise; già Direttore di Federparchi), Nicola Cimini (già Direttore del Parco Nazionale della Majella), Franco Perco (Zoologo, cofondatore del WWF Trieste e Friuli Venezia Giulia, già Direttore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Massimo Pellegrini (Naturalista), Camilla Crisante (già Responsabile Ufficio Parchi Provincia di Pescara), Lauro Marchetti (Direttore Oasi di Ninfa – Fondazione Caetani), ma addirittura sostegno anche da esperti stranieri come Kinga Krause (Ecologa UNESCO e membro della Polish Academy of Sciences) e di Jean-Paul Theurillat (Ecologo Università di Ginevra).

Nello stesso gruppo molte anche le adesioni di esponenti del mondo della cultura e dell’impegno sociale a favore dei Parchi: Grazia Francescato (giornalista, Responsabile Rapporti Internazionali di Greenacord, già Presidente WWF-Italia), Mimi D’Aurora (Direttivo CGIL Abruzzo), Caterina Artese (Direttrice Orto Botanico Riserva Naturale Regionale Lago di Penne), Marco Pezzotta (Geologo), Renzo Moschini (Coordinatore del Gruppo San Rossore), Alfredo Mazzoni (Professore di Scienze)

Tra le adesioni successive di grande rilievo si segnalano Giorgio Nebbia (Docente emerito Univ. di Bari), Cesare De Seta (Docente di Architettura all’Università di Napoli), Bernardino Romano (Professore di Pianificazione Territoriale presso Università dell’Aquila), Giovanni Chiola (Docente Diritto Pubblico, Univ. Federico II Napoli), Folco Giusti (Ordinario di Zoologia all’Univ. di Siena), Cesare Lasen (già Presidente Parco Nazionale Dolomiti Bellunese), Domenico Nicoletti (Direttore Parco Naz. Gran Sasso Monti della Laga), Giorgio Salvatori (giornalista, Direttore Responsabile “Myrrha, il dono del Sud”, già Rai Tg2), Guido Pollice (Presidente di Verdi Ambiente Società), Wolfgang Sachs (saggista, Wuppertal Institute), Melania Cavelli (architetto, esperta di urbanistica sostenibile).

 

Roma, 25 ottobre 2016

 

Ambiente e Lavoro,
AIIG – Associazione Insegnanti di Geografia
Club Alpino Italiano
Centro Turistico Studentesco
Ente Nazionale Protezione Animali
FAI – Fondo Ambiente Italiano
Greenpeace Italia
Gruppo di Intervento Giuridico
Italia Nostra,

LAV – Lega Antivivisezione
Legambiente
Lipu-BirdLife Italia
Marevivo
Mountain Wilderness
Pro Natura
SIGEA
WWF Italia

CACCIA, LIPU: STAGIONE VENATORIA CHIUSA

COMUNICATO STAMPA

CACCIA, LIPU: STAGIONE VENATORIA CHIUSA,
MA E’ STRAGE DI SPECIE PROTETTE, UCCISI RAPACI, AIRONI E CICOGNE. E ADESSO LA DEREGULATION

Oltre 250 uccelli non cacciabili giunti feriti a fucilate ai centri recupero della LIPU in pochi mesi. 150 i rapaci di cui 102 deceduti. I dati sono solo la “punta di un iceberg”: caccia illegale e bracconaggio dilagano nel Paese. LIPU in mobilitazione per l’art.38

La stagione venatoria 2009-2010 si conclude domani ma lascia una scia drammatica dietro di sé, con centinaia di animali appartenenti a specie protette uccisi a fucilate o impallinati, solo un assaggio di quello che succederà se l’art.38 della legge comunitaria verrà approvato anche dalla Camera allargando sempre di più le maglie della stagione venatoria.

Lo denuncia la LIPU-BirdLife Italia, che ha analizzato i dati degli uccelli selvatici giunti a sette dei suoi centri di recupero dal 1° settembre dello scorso anno ad oggi, vigilia di chiusura della stagione venatoria, numeri che rappresentano solo la punta di un iceberg di un fenomeno molto di più vasto e drammatico presente nel nostro Paese.
La LIPU ha anche effettuato un bilancio del’attività antibracconaggio nel bresciano e a Cagliari, due delle aree più a rischio per l’uccellagione, che ha portato alla rimozione di oltre 27mila trappole per piccoli uccelli migratori come tordi e pettirossi.

Sono oltre 250 gli uccelli selvatici giunti impallinati ai centri LIPU, di cui 150 rapaci appartenenti a ben 15 diverse specie. Tra di essi rapaci notturni come gufi, civette e barbagianni, e poi falchi (pellegrino, gheppi, lodolai), poiane, sparveri, albanelle e anche una rara Aquila minore recuperata (ma poi deceduta) nel palermitano.

Oltre ai rapaci la LIPU ha soccorso specie di grande pregio conservazionistico come il Fenicottero rosa e il raro Tarabusino (centro LIPU di Palermo), una Cicogna bianca (a Roma), aironi (Roma e Milano) e un esemplare di Spatola e altre decine di specie. Tutti animali deceduti in seguito ai pallini conficcati nel corpo o resi irrecuperabili dalle ferite riportate.

Un bilancio, quello del 2009, decisamente negativo, che ha visto dapprima la presentazione del proposta del Senatore Orsi, poi altri tentativi di introdurre una maggiore liberalizzazione della caccia, le preaperture in molte regioni, la caccia in deroga in particolare Lombardia e Veneto e l’uccisione di centinaia di uccelli appartenenti a specie protette e migliaia di piccoli uccelli migratori vittime di reti e trappole illegali. Un prologo non proprio all’altezza del 2010, dichiarato Anno internazionale della biodiversità.

“Il bilancio della stagione venatoria è drammatico – dichiara Elena D’Andrea, Direttore Generale LIPU – ma ancora di più ci preoccupa quanto approvato in Senato con l’articolo 38 della legge comunitaria, che non abbiamo esitato a definire vergognoso per l’Europa e i cittadini italiani, per oltre il 90% contrari a una maggiore liberalizzazione della caccia.

“La nostra risposta di fronte a posizioni venatorie inaccettabili è stata in queste ore la mobilitazione dei nostri attivisti e simpatizzanti, che chiedono a gran voce che la Camera bocci l’art. 38 della comunitaria e restituisca dignità al nostro Paese, già gravemente colpito da una grave crisi della biodiversità e da una procedura d’infrazione alle direttive comunitarie con la quale l’Europa ci accusa di cacciare troppo e male”.

30 gennaio 2010

UFFICIO STAMPA LIPU-BirdLife Italia

CACCIA: LE DELEGAZIONI LIPU SI MOBILITANO IN TUTTA ITALIA

UFFICIO STAMPA LIPU-BIRDLIFE ITALIA

COMUNICATO STAMPA

CACCIA: LE DELEGAZIONI LIPU SI MOBILITANO IN TUTTA ITALIA
CONTRO “CACCIA SELVAGGIA”

Appello per la natura alla società civile, al mondo della scienza e agli amministratori:
“Si cancelli subito l’articolo 38 della legge Comunitaria, che ha eliminato i limiti temporali alla stagione venatoria”

“Non permetteremo lo stravolgimento delle leggi sulla natura in Italia, che sono il frutto del ventennale impegno ambientalista e rappresentano la garanzia per un’Italia migliore”.
Lo dichiara il vicepresidente della LIPU-BirdLife Italia, Fulvio Mamone Capria, a nome delle 110 delegazioni LIPU di tutta Italia.

“L’approvazione in Senato dell’articolo 38 della legge Comunitaria è l’ennesimo segnale di quel tentativo, ormai palese, di assalto alle storiche leggi nazionali sulla tutela della natura. Prima il disegno di smantellamento della legge 157/92, la normativa nazionale che regola l’attività venatoria nel nostro Paese, da parte del senatore Orsi, con le sue anacronistiche richieste sull’ imbalsamazione, i richiami vivi, l’uso di uccelli come zimbelli, la caccia lungo le rotte di migrazione o la concessione del fucile a sedici anni.
Poi i tentativi di svilire gli strumenti di conservazione della Rete Natura 2000, la rete di protezione della biodiversità dell’Unione europea. E ora questa pessima norma della legge Comunitaria, che apre un baratro sui calendari venatori, dando alle regioni la possibilità di ampliare la caccia oltre i limiti attuali compresi tra il 1° settembre e il 31 gennaio e di praticare la caccia ai migratori aggravando le infrazioni comunitarie già aperte dall’Unione Europea contro l’Italia.”

“Questi attacchi – prosegue il vicepresidente LIPU – vogliono colpire quella cultura del rispetto della natura largamente condivisa dagli italiani, per i quali, anche grazie al nostro lavoro di educazione rivolto agli adulti e ai più giovani, la natura è un prezioso patrimonio da conoscere e difendere.”

“In decenni di azione attenta e appassionata sul territorio, gli attivisti della LIPU e gli ambientalisti in genere hanno creato oasi naturali, protetto e curato animali selvatici, difeso il territorio dall’incuria e dalla distruzione, promosso l’educazione ambientale. Insomma hanno contribuito a rendere l’Italia un Paese migliore, più bello e civile.”

“Anche e soprattutto per questo non assisteremo passivi al concretizzarsi di questi tentativi: abbiamo già avviato in tutta Italia la mobilitazione di delegati e attivisti, perché diffondano ovunque la petizione LIPU per il Presidente del Consiglio, presente anche su www.lipu.it, e coinvolgano chiunque in questa battaglia per la natura: dal mondo della cultura a quello della scienza, dalle istituzioni locali alle associazioni e all’intera società civile.”

Vercelli, 4 Febbraio 2010

DELEGAZIONE LIPU
Vercelli
Tel. 3383017622 – biella@lipu.it

CACCIA, LIPU: CHIUSURA AL 31 GENNAIO E’ LIMITE MASSIMO

In gennaio e febbraio i cieli italiani sono autostrade migratorie.
Sulla stagione di caccia italiana continuano le mistificazioni di parte del mondo venatorio.

Il 31 gennaio è un limite invalicabile per la caccia italiana. Lo dicono l’autorità scientifica nazionale, le regole comunitarie e persino il buon senso.
Dopo l’approvazione in Senato dell’articolo 38 della legge Comunitaria, la LIPU-BirdLife Italia commenta i tentativi di parte del mondo venatorio di giustificare il paventato allungamento della stagione venatoria.
Basti leggere in proposito il documento formalmente trasmesso dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) alla Commissione Ambiente del Senato, non più di pochi mesi fa, secondo cui ragioni biologiche e gestionali rendono inopportuna e sostanzialmente inapplicabile, nel caso di migratori, l’ipotesi di date di chiusura della caccia differenziate per specie e /o per aree geografiche durante il mese di febbraio.
Un parere già di per sé sufficiente a chiudere la questione, considerato che l’ISPRA è l’autorità scientifica e tecnica nazionale sulla materia. Ma è la stessa direttiva europea, rafforzata dalle sentenze della Corte di Giustizia e dagli altri strumenti comunitari, a rincarare la dose.
La direttiva Uccelli, all’articolo 7.4., prevede infatti il divieto di caccia durante il periodo della riproduzione degli uccelli nonché in quello della migrazione verso i luoghi riproduttivi. La Corte di Giustizia ha anche chiarito che questo articolo della direttiva intende garantire un regime completo di protezione (Sentenza del 17 gennaio 1991, Causa 157/89).
Qual è dunque, in Italia, la situazione della migrazione pre-riproduttiva? Il Documento Ornis della Commissione europea informa che i movimenti migratori verso il nord Europa interessano l’Italia già a fine dicembre (Germano reale), per poi aumentare notevolmente nel mese di gennaio (Beccaccia, Merlo, Tordo sassello,Tordo bottaccio, varie specie di anatre eccetera) e ancor più nel mese di febbraio, quando la quasi totalità delle specie cacciabili ha avviato la migrazione verso nord. Insomma, gennaio e febbraio sono, per i cieli italiani, delle vere e proprie autostrade migratorie, per le quali è dunque obbligatorio garantire un regime di protezione completa.
Come si può allora immaginare – sottolinea la LIPU – che la caccia, già ampiamente critica per il mese di gennaio, possa addirittura estendersi al delicatissimo mese di febbraio?
Si consideri anche, a tal proposito, che la Guida comunitaria all’attività venatoria avverte che, nel caso di scaglionamento delle date di chiusura della stagione di caccia (la cosiddetta caccia per specie e tempi), è indispensabile che siano soddisfatti vari fattori, tra cui quello che la caccia ad una specie non sia di disturbo ad un’altra, e quello che non si confondano, nell’abbattimento, specie che risultano simili.
C’è dunque da chiedersi, per fare solo alcuni esempi, come sia ipotizzabile aprire la caccia a febbraio senza il rischio di confondere tra loro femmine di diverse specie di anatre, oppure senza causare disturbo per tutte le altre specie che vivono in ambienti acquatici.
La risposta è che, semplicemente, non è possibile.
Il 31 gennaio è insomma, in assoluta evidenza, il mese limite, dal punto di vista tecnico e scientifico, per la stagione di caccia in Italia. Questo sia detto anche per fare chiarezza sulle ripetute mistificazioni e l’uso “a inchiostro” simpatico che un certo mondo venatorio continua a fare della scienza e delle regole, comunitarie e non: citate quando fanno comodo e solo a sprazzi, regolarmente messe nel cassetto quando si tratta invece di applicarle con serietà.